
Il finanziamento alle imprese riveste un'importanza fondamentale per il miglioramento aziendale e la competitività sul mercato.
E' stato proprio questo principio che nel 1988 spinse un gruppo di dirigenti dell'allora Unione Provinciale Agricoltori di Novara a costituire, in collaborazione con la Camera di Commercio Industria ed Artigianato di Novara - la quale stanziò i capitali iniziali necessari a costituire il fondo garanzia e rischi -
la Cooperativa Unione Agrifidi di Novara e VCO Soc. Coop. a.r.l. di garanzia collettiva fidi per le imprese agricole.
A distanza di quasi trent'anni il settore agricolo ha subito un cambiamento radicale e le esigenze del mercato sono cambiate.
I modesti margini operativi, l'assenza di rapporti contabili attandibili e la forte dipendenza dalle forme di intervento pubblico, sono peculiarità che non rendono facili i rapporti tra attività agricola e mondo del credito.
Le banche non riescono a valutare appieno la capacità reddituale delle imprese agricole, in quanto non posseggono, nella maggior parte dei casi, gli elementi contabili necessari per valutare il merito creditizio.
Occorre che l'azienda agricola presti maggiore attenzione alle richieste di informazioni da parte degli istituti di credito e che si prepari ad elaborare maggiori informazioni finanziarie e patrimoniali tali da consentire la predisposizione di piani di sviluppo per giustificare al meglio i propri investimenti.
In questo modo diviene più agevole valutare la rischiosità business aziendale mediante il monitoraggio della propria esposizione creditizia: solo così si potranno avere degli impatti positivi per l'impresa.
Queste positività potranno consolidarsi a condizione che le aziende non siano lasciate sole nei rapporti tradizionali con le banche e il rating aziendale non rappresenti l'unico fattore per determinare il valore dell'impresa.
In quest'ottica Agrifidi, assumendosi parte del rischio delle imprese nei confronti degli istituti di credito, permette alle stesse di accedere al mercato del credito a condizioni maggiormente favorevoli, cercando di evitare che le difficoltà del rapporto banca-impresa finiscano per penalizzare il settore agricolo.